Egli stesso ha accettato di limitare la gloria espansiva della sua risurrezione, di contenere la diffusione del suo immenso e ardente amore per lasciare spazio alla nostra libera cooperazione con il suo Cuore. (193)
5 Marzo 2025 – Papa Francesco

Egli stesso ha accettato di limitare la gloria espansiva della sua risurrezione, di contenere la diffusione del suo immenso e ardente amore per lasciare spazio alla nostra libera cooperazione con il suo Cuore. (193)
Dall’eternità Egli elesse voi ad essere vittime del suo amore, per associarvi al sacrificio del suo Divin Figlio nella riparazione della sua gloria, promovendo con ogni sforzo efficace la salvezza delle anime. (Conversazioni ascetiche, pag. 9-10)
Che cosa è amor divino? …
Sed comprender lo vuoi, fa che’l tuo core
in sé ne accolga una scintilla almeno,
ché mal comprende chi non ama amore.
(Sonetto LXXIV)
Dalla ferita del costato di Cristo continua a sgorgare quel fiume che non si esaurisce mai, che non passa, che si offre sempre di nuovo a chi vuole amare. Solo il suo amore renderà possibile una nuova umanità. (219)
È dunque per essere martiri del suo amore che Dio vi chiama ad essere in questo Istituto. Ma dov’è il Sacrificatore? … Gesù Cristo e la sua carità: ecco il sacrificatore e il fuoco del sacrificio! … E dov’è la vittima? … La vostra volontà, mie carissime! (Conversazioni ascetiche, pag. 9)
Non creder no, che quando in croce eretto
vidi a gli estremi il mio Gesù condutto,
in questo cor sotto un tranquillo aspetto
fosse ogni senso di pietà distrutto.
Anzi al veder quell’adorato oggetto
di sangue e di pallor livido e brutto,
tanto era il duol nell’anima mia ristretto,
che del mar pareggiò l’amaro flutto;
ma pensando che l’uom per Lui salvato
fora a prezzo di sangue, e insiem conquiso
di Lucifero il regno e del peccato,
il decreto adorai, ch’era in ciel fiso,
e perciò volli anch’io che il figlio amato
fosse a tal fine sì crudelmente anciso.
(Sonetto LI)
Un cuore umano che fa spazio all’amore di Cristo attraverso la fiducia totale e gli permette di espandersi nella propria vita con il suo fuoco, diventa capace di amare gli altri come Cristo, facendosi piccolo e vicino a tutti. (203)
Maria, come potesti il tuo Diletto
Figlio esangue mirar a ciglio asciutto,
senza che il cor ti si spezzasse in petto
e la pena crudel di tanto lutto?
Egli era pur, del divo Amor concetto,
de le viscere tue l’unico frutto,
cui sempre amasti con immenso affetto
e in pregio più che il mondo tutto.
Or come dunque s’è il tuo cor cangiato
sì che appena la madre in te ravviso
del Crocifisso, che ti pende a lato?
Si addolora a tal vista il Paradiso,
trema la terra, il sol geme oscurato,
e tu stai ritta, e non ti cangi in viso?
(Sonetto L)
Immaginiamoci che Maria SS.ma ci consegni un uomo che è tutta una piaga, da capo a piedi; in più, è sì afflitto e addolorato internamente che ha bisogno di sollievo. … Questo Uomo è Gesù, è il nostro sposo, e noi le sue riparatrici. Non è così? …
Quali sono le medicine e i rimedi? … Non abbandonarlo mai!
Gran carità e amore è l’unguento per medicarlo.
Maria SS.ma sarà consolata vedendo il suo Gesù nelle mani delle riparatrici. (Esortazioni spirituali, n. 28)
Alla luce del Sacro Cuore, la missione diventa una questione d’amore, e il rischio più grande in questa missione è che si dicano e si facciano molte cose, ma non si riesca a provocare il felice incontro con l’amore di Cristo che abbraccia e che salva. (208)